Uomo politico ed economista francese. Laureato in Legge, fu il più
giovane avvocato di Francia, il più giovane economista e infine il
più giovane deputato dell'Assemblea Nazionale. Eletto per il Partito
radical-socialista, nel 1934 fu sottosegretario al Tesoro nel secondo Governo
Blum. Volontario nell'aviazione allo scoppio della seconda guerra mondiale,
durante l'occupazione tedesca fu condannato per antifascismo da un tribunale
militare del Governo di Vichy. Riuscì a evadere rifugiandosi a Londra,
dove si unì a De Gaulle. Responsabile delle finanze come membro del
Comitato Francese di Liberazione Nazionale, nel 1944 strinse un accordo
monetario con la Gran Bretagna, in previsione della fine del conflitto. Dopo la
liberazione, ricoprì la carica di ministro dell'Economia nel Governo
provvisorio di De Gaulle, da cui dissentì sui metodi di lotta
all'inflazione tanto da dimettersi. Deputato in diverse altre legislature,
rappresentò il suo Paese in vari organismi economici internazionali. Nel
1954, durante la crisi indocinese, fu chiamato, in forza del suo coerente
anticolonialismo, a guidare un Governo che disimpegnasse la Francia dal settore.
Avendo assunto anche la direzione del ministero degli Esteri (giugno 1954),
M. negoziò la fine del conflitto e il nuovo assetto dell'area
indocinese, distinta nei Regni di Laos, Cambogia e Vietnam del Sud e in
Repubblica comunista del Vietnam del Nord. Nello stesso periodo introdusse la
Francia nell'UEO (Unione Europea Occidentale) e avviò una serie di
aperture politiche nei confronti dei movimenti nazionali tunisino, algerino e
marocchino: tale indirizzo non fu però accolto dalla maggioranza
colonialista dell'Assemblea che tolse la fiducia al Governo di
M.
(febbraio 1955). Fu di nuovo ministro nel Governo Mollet dal gennaio al maggio
1956, quando abbandonò l'incarico perché contrario alla politica
di repressione condotta da quell'esecutivo in Algeria. Fermo avversario di De
Gaulle nel passaggio dalla Quarta alla Quinta Repubblica, contribuì alla
nascita del Partito socialista unificato (PSU), per il quale fu rieletto in
Parlamento nel 1967. Schieratosi a favore del movimento giovanile del "maggio
francese", si adoperò, pur senza incarichi ufficiali né
istituzionali né di partito, per l'unità delle sinistre. Tra i
molti interventi di rilievo della sua attività di pubblicista e di
economista, la sua opera più nota è il saggio
La
république moderne del 1962 (Parigi 1907-1982).